Lingua inglese americana
La lingua inglese americana (American English) è la variante della lingua inglese in uso, e per come sviluppata, negli Stati Uniti d'America.Per la consistenza del gruppo di utilizzatori, e per la sua nettamente marcata caratterizzazione, oltre che per la considerazione della generazione di dialetti autonomi ed interclusi, la lingua inglese americana viene considerata lingua a sé, distinta dalla originaria, sebbene la strutturazione di fondo ne sia la medesima e la capacità comunicazione fra utenti delle due lingue sia più che sufficiente.
I primi cambiamenti che distinsero la lingua inglese parlata in America da quella della madrepatria furono essenzialmente lessicali. I coloni, che avevano trovato nel Nuovo Mondo un ambiente tanto diverso da quello europeo, presero a prestito nuove parole per esprimere nuovi concetti. La fonte dei prestiti furono soprattutto le lingue native (wigwam, tomahawk, canoe, moose, raccoon, opossum, etc.) ma anche il francese (prairie, bureau, levee) e lo spagnolo (vamoose, savvy).
Dopo la Rivoluzione gli abitanti degli Stati Uniti dovettero dar nomi alle neonate istituzioni (congressman, gubernatorial, caucus, statehouse, etc.)
Fonetica
Riguardo alla fonetica tre sono gli aspetti dell'americano che maggiormente si differenziano dallo standard britannico:
- La pronuncia di fast, path, class come [fæst], [pæθ], [klæs];
- La pronuncia di r in tutte le posizioni;
- Il suono molto aperto di o breve, che si avvicina a una a chiusa, in parole come top, lock, stop (questo fenomeno non è consistente: per es. è assente in dog, moss, bog, etc. la cui vocale è una /o/ aperta e lunga simile all'inglese aw, dawg, mawss, bawg);
Altre caratteristiche sono:
- u è pronunciato come [u], non come [ju], dopo [d], [t], [l], [s] (tube, lucid, duty, enthuse, letti come "toob", "loocid", "dootee", "enthoos").
- La t intervocalica posttonica tende a sonorizzarsi (si realizza pressochè come d): waiting e wading si confondono in [we:diη], spec. nella parlata colloquiale.
- Nel gruppo -nt- la t tende a sparire, spec. nella pronuncia colloquiale: winner e winter non si distinguono.
- La o lunga (moment) è realizzata come [ou] o [o:], non come [É™u]: ['mo(u)mÉ™nt]. È [ou] in fine di parola: go [gou].
- La a lunga tende a perdere la componente /i/ e a monottongarsi, tranne che in fine di parola: babe [be:b] piuttosto che [beib], però gray [grei].
- La u breve (butter) è resa con un suono molto simile al "suono confuso" schwa [É™], mentre in inglese britannico si realizza un suono aperto, molto vicino a [a]: butter ['bÉ™dÉ™r] (più spesso [bÉ™rÉ™]) anzichè ['bata].
- l è velarizzata in tutte le posizioni, mai chiara.
- wh e w mantengono i suoni distinti [hw] e [w]: wine e whine hanno pronunce leggermente diverse, contrariamente allo standard britannico.
- Esistono differenze di accentuazione (dictionary ['dik∫ə'nεri] non ['dik∫ənri], laboratory ['læbrə'to:ri] non ['læb(rə)tri], proc-ess ['pråsəs] non pro-cess ['prəusis], etc.)
- To have come verbo autonomo è usato nelle negative e nelle interrogative con to do come gli altri verbi (I don't have it, non I haven't it).
- Esistono differenze di resa grafica degli stessi termini: program non programme, catalog non catalogue, jail non gaol, etc.
- Si usano parole diverse per esprimere lo stesso concetto: sidewalk per pavement, suspenders per braces, elevator per lift, soccer per football (football indica uno sport diverso), subway per underground, airplane per aeroplane, etc.